TABÙ #1 — “L’AI sostituisce le persone”
Falso. L’Intelligenza Artificiale non ha lo scopo di rimpiazzare il capitale umano, ma di supportare le persone nei compiti ripetitivi, a basso valore o ad alta complessità operativa.
In un’azienda moderna, AI e team lavorano insieme, aumentando produttività e qualità, non eliminando ruoli.
L’AI libera tempo, non posti di lavoro. Il valore rimane nelle persone, abilitate da strumenti intelligenti.
TABÙ #2 — “Serve cambiare tutta l’infrastruttura IT”
No. Uno dei vantaggi concreti dell’AI è la sua capacità di integrarsi nei sistemi già esistenti: ERP, CRM, e-commerce, gestionali.
Non è necessario stravolgere tutto: si può evolvere per gradi, a partire da prototipi e micro-progetti ad alto impatto.
L’innovazione vera è progressiva, modulare e sostenibile.
TABÙ #3 — “È troppo costosa per le PMI”
Non più. Grazie a strumenti modulari, API preaddestrate e soluzioni scalabili, l’adozione dell’AI è oggi accessibile anche alle piccole e medie imprese.
Il punto non è quanto costa partire, ma quanto costa rimanere indietro.
L’AI è un investimento strategico, non un costo tecnologico.
TABÙ #4 — “Non sappiamo da dove cominciare”
Questo è comprensibile. Ma il problema non è la tecnologia, è la mancanza di una visione concreta.
Per questo il nostro lavoro inizia con l’ascolto e la consulenza strategica: capire i processi, individuare i punti d’innesto, progettare interventi graduali.
Non esistono soluzioni pronte all’uso. Esistono approcci intelligenti su misura.
TABÙ #5 — “I nostri dati non sono adatti”
Spesso le aziende pensano che i loro dati siano “troppo pochi” o “troppo disordinati” per usarli in un progetto AI.
In realtà, quasi ogni azienda ha già dati sufficienti per avviare un primo livello di automazione o analisi predittiva.
Il punto è saperli interpretare, strutturare e valorizzare.
L’AI non ha bisogno di big data, ma di dati utili e ben connessi.
